Emorroidi e ragadi

Le emorroidi sono cuscinetti morbidi e molto vascolarizzati situati nella parte terminale del retto. Con la loro presenza contribuiscono al mantenimento della continenza, gonfiandosi e sgonfiandosi a seconda della situazione.


Solitamente non vengono minimamente avvertite dal soggetto ma in particolari condizioni possono gonfiarsi dando origine ai classici sintomi della malattia emorroidaria.

Il termine emorroidi viene quindi utilizzato impropriamente per descrivere una circostanza in cui le vene emorroidali si dilatano eccessivamente formando varici.

Oggi, alla luce delle moderne teorie, si preferisce parlare di emorroidi come di una patologia che interessa le strutture di sostegno del canale ano-rettale causando lo scivolamento verso il basso di questi tessuti. Il cedimento dellamucosa rettale spinge verso l'esterno le emorroidi interne che a loro volta trascinano con sé quelle esterne (prolasso) causando i tipici sintomi della patologia.

Alla base di queste alterazioni vi sono predisposizioni genetiche influenzate dallo stile di vita e da altri fattori contribuenti come gravidanzastipsi o diarrea cronica.

Le emorroidi costituiscono la patologia anale più frequente, tanto che si stima colpiscano almeno una volta nella vita circa il 90% della popolazione. In realtà i sintomi caratteristici di questa malattia  sono comuni a diversi disturbi proctologici, spesso erroneamente etichettati come emorroidari.

Per questo motivo la diagnosi di emorroidi spetta esclusivamente ad un medico, che dev'essere preventivamente contattato per assicurarsi che sintomi apparentemente banali non nascondano patologie più importanti.

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